Collezionando

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Collezionando

Nel corso della vita si acquistano, si collezionano o semplicemente si raccolgono e si conservano molte cose e oggetti. Cose e oggetti che certo piacevano e interessavano al momento ma un certo punto ci si rende conto che sono diventati tanti, a volte troppi. Almeno così è accaduto a me.
Nonni, genitori, noi stessi e i nostri figli hanno contribuito ad accumulare generazione di oggetti e cose che, nel tempo, hanno riempito e riempiono la casa, la cantina, il solaio e non ultimo il garage…
Già i figli… era (è?) una tradizione per i genitori accantonare il  “corredo” che in caso di matrimonio avrebbe costituito una dote utile per aiutare la nuova famiglia a mettere su casa.
Il corredo di base in genere composto da lenzuola, asciugamani e biancheria varia veniva spesso arricchito da gioielli, mobili e soprammobili e quant’altro non solo di “famiglia” ma anche acquistati proprio allo scopo di fornire una base per il futuro dei propri figli.

Eredità al rovescio

Però le cose cambiano e oramai da qualche generazione i giovani mettono su casa ma hanno la tendenza a lasciare tutto o quasi nella casa natale, cioè in eredità ai genitori. Insomma le nuove generazioni sembrano preferire un mobile svedese a  un antico cassettone o ad un comò d’epoca o un lampadario di plastica ad uno di Murano. Se il mobile è solo vecchietto magari  lo rendono moderno con paio di mani di bianco. L’idea del riciclo è encomiabile, dona una seconda vita ai mobili e fa risparmiare alberi. Ovviamente non tutto si può imbiancare, alcune cose hanno bisogno di essere semplicemente “esposte” per tornare vitali.

Nessun attaccamento

Mi ero illuso che al raggiungimento della terza età, mi sarei potuto dedicare a tempo pieno alle mie belle cose antiche e vintage per sistemarle, restaurarle oppure, come nel caso di tanti strumenti e radio, per lucidarle e renderle funzionanti ( una motivazione in più il fatto di essere nato e vivere nella città di Marconi).

La terza età è alle porte e ho capito che…non ce la posso fare, forse troppe cose, belle, particolari, storiche ma troppe, almeno per me.
Allora ho pensato “nessun attaccamento”,  ora rimetto tutto in circolazione con la convinzione di trovare persone interessate a dargli nuova vita e che, a loro insaputa, mi daranno una mano per raggiungere il mio secondo ma non ultimo scopo: fare spazio! La casa Zen forse è un miraggio ma in qualche modo bisogna pur iniziare.

“Il mio vintage”
in questo sito vorrei quindi pazientemente catalogare tutto ciò, con l’intenzione di esporre e nel caso vendere, oggetti, cose e documenti (alcuni inediti e unici), certamente interessanti per chi ama la storia di Bologna ma non solo. Tutto rigorosamente a Km zero o meglio di mia personale e privata proprietà (o della mia famiglia).

Grazie per l’attenzione e… Buona Vita!

Andrea